sabato, Aprile 20 2024

Chi non conosce il Pantheon di Agrippa a Roma! È il simbolo della lungimiranza e del rispetto che la cultura romana nutriva nei confronti delle altre popolazioni.

Ciascuno straniero che veniva a Roma infatti doveva poter trovare l’altare della divinità in cui credeva per poter esprimere il proprio culto. Così, al Pantheon erano venerati tutti gli Dei. Ovviamente questo atteggiamento con l’avvento del cristianesimo cambiò radicalmente, forse perché per una religione politeista è più facile accettare che esista anche un altro dio, mentre la religione monoteista esige l’unicità del culto. Chissà … Fatto sta che prima ancora di parlare di tolleranza, a Roma, c’era un intreccio davvero fecondo ed interessante di culture.

Ora, in un tour settembrino con Gabriele mi è venuta voglia di rappresentare i monumenti romani in modo insolito e per certi versi originale. Non è che si possa parlare facilmente di originalità giacché oramai si è visto di tutto, però di insolito sì. Immortalare l’immobilità dei monumenti e la mole di turisti che si avvicendano ad ammirarli secondo me è un modo molto espressivo di rappresentarli. Per questa ragione mi sono fermato una mezzoretta davanti al Pantheon e ho scattato una serie di lunghe esposizioni posizionando la macchinetta perfettamente centrata sull’ingresso del monumento. L’elevazione era dettata più dalla distanza ravvicinata che da altre riflessioni, infatti volendo tenermi basso mi sono posizionato al limite degli scalini della fontana del Pantheon (quando stai davanti a un monumento così importante non puoi avere nemmeno un nome tutto tuo!) e ho alzato l’inquadratura fino a comprendere la sommità del tempio. Con il 16mm ho potuto riprendere l’intera facciata, non senza una certa soddisfazione! In alternativa avrei dovuto fare ricorso al 14mm, che però non avevo con me.

Tra gli scatti di quel giorno, al Pantheon, ho selezionato questo, dove non solo si evidenziano le scie dei turisti e in particolare alcune posizioni di una persona con le scarpe da tennis, ma soprattutto questa coppia sottobraccio che ammira il monumento.

Mi piace vedere in loro la metafora dell’Amore, quello solido, che dura. Anch’esso in qualche modo fuori dal tempo.

Beh, che ne pensi, ti piace questa foto? Per favore scrivi nei commenti se ti piace e quali emozioni suscita in te, mi interessa tantissimo!

Dettagli dello scatto:

  • Camera: Canon EOS R6
  • Impostazioni: 1,6 sec a f/10 ISO 100
  • Obiettivo: Canon EF 16-35mm f/2.8L III USM a 17 mm
  • Data di scatto: 5 giugno 2021 ore 16.34
  • Foto di Gian Luca Pallai
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2 comments

  1. Il mosso sulla coppia a me dà una sensazione di caducità, come se scomparissero col tempo… Testimoni, con la loro percezione, ma per un tempo limitato. Mentre il Pantheon, nella tua foto, rimane…

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