sabato, Aprile 27 2024

Nel cuore pulsante di Roma, quando le luci calano e la città eterna si veste di stelle, ogni scatto che faccio racconta una storia lunga millenni. Mi chiamo Gabriele, un narratore moderno che si esprime attraverso gli scatti della sua fotocamera. In una serata tranquilla, il 7 ottobre, mi trovavo a passeggiare lungo le rive del Tevere, l’occhio attento a catturare quel perfetto equilibrio tra ombra e luce.

La mia attenzione fu catturata dal Castel Sant’Angelo, una fortezza che ha visto passare imperatori, papi e pellegrini. Le sue mura, illuminate da un caldo bagliore, si riflettevano nelle acque tranquille del fiume, mentre il Ponte Sant’Angelo, adornato di statue silenti, si stagliava come un ponte tra il passato e il presente.

Ho scelto di scattare la foto proprio nel momento in cui il crepuscolo si mescolava con le prime luci artificiali, un’ora blu che donava alla scena un’atmosfera quasi surreale. I metadati della mia fotografia parlavano di tecnica e sentimento: un’apertura di f/4 per catturare sufficientemente la luce senza perdere la profondità di campo; una velocità dell’otturatore di 1/60 di secondo, abbastanza lenta da permettere alla luce di disegnare i contorni morbidi dell’architettura e abbastanza veloce da mantenere ogni dettaglio nitido; un ISO di 1600, necessario in quelle condizioni di luce per preservare la qualità dell’immagine.

La lunghezza focale era di 35 mm, che mi offriva una vista ampia senza alterare la prospettiva naturale della scena. L’obiettivo era chiaro: immortalare non solo la bellezza di Roma di notte ma anche l’atmosfera intangibile che si respira passeggiando tra le sue vie cariche di storia.

Mentre il click della mia fotocamera rompeva il silenzio, mi sentivo parte di qualcosa di più grande di me. Il mio sguardo attraversava il tempo, e in quella foto ho cercato di racchiudere secoli di narrazioni, la grandezza di Roma e la quiete che solo la notte sa portare. Ogni volta che guardo quella fotografia, posso quasi udire il mormorio del Tevere e sentire il respiro di una città che non dorme mai ma che, sotto il cielo stellato, si concede un attimo di riposo.

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