sabato, Ottobre 4 2025
Immagine che illustra gli studi antropologici di Cesare Lombroso, Napoleone Colajanni e Hans Gross sul popolo Rom nel contesto dell'Italia di fine Ottocento, con un'ambientazione accademica dell'epoca.

Gli zingari negli studi di Cesare Lombroso, Napoleone Colajanni e Hans Gross.

Benedetto Coccia

L’articolo analizza come gli zingari furono studiati da alcuni pensatori dell’antropologia criminale dell’Ottocento e del primo Novecento. Da un lato, Cesare Lombroso li considerava un archetipo del “delinquente antropologico”, legittimando provvedimenti repressivi su base pseudoscientifica; dall’altro, Napoleone Colajanni contestava tale visione, negando la natura criminale innata degli zingari. Inoltre, l’approccio di Hans Gross nei manuali di polizia giudiziaria mostrava come il pregiudizio influenzasse anche l’azione delle autorità. L’insieme di queste posizioni evidenzia una tensione tra pseudoscienza razziale e tentativi di comprensione più oggettiva di questo popolo.

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