lunedì, Ottobre 27 2025
Rappresentazione storica della sedentarizzazione degli zingari a Roma nel XVI secolo, con accampamenti e abitazioni vicino all'Acquedotto Felice e Porta Portese, mescolando tradizione e urbanizzazione.

La sedentarizzazione degli zingari a Roma

Benedetto Coccia

L’articolo di Benedetto Coccia analizza la progressiva sedentarizzazione degli zingari a Roma, evidenziando come, a differenza degli ebrei costretti nel Ghetto, la loro presenza in città si sia consolidata in maniera spontanea già dal XVI secolo nella zona dell’attuale via degli Zingari. Con la crescita urbana seguita alla presa di Roma (1870), sorsero insediamenti precari di baracche dove gli zingari trovarono rifugio dopo esser stati costretti a spostarsi per i cambiamenti urbanistici. Il saggio antropologico di Adriano Colucci del 1889 offre un’immagine più articolata e comprensiva della cultura zingara, in contrasto con le precedenti visioni stereotipate.

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Una scena urbana a Roma con una famiglia Rom in primo piano: un uomo suona la chitarra, una donna accudisce un bambino, mentre bambini di diverse etnie giocano insieme con un solo pallone. Sullo sfondo, uno scorcio di Roma con architettura storica.

Qualche notazione storica sulla presenza degli zingari a Roma

Benedetto Coccia

Il saggio di Benedetto Coccia esplora la presenza storica del popolo rom a Roma, risalente al 1500. Analizza le tensioni e i pregiudizi che persistono ancora oggi, sottolineando l’importanza dell’accettazione della diversità e dell’integrazione culturale. L’autore esamina le ragioni storiche della concentrazione dei rom nello Stato della Chiesa e discute l’approccio di Roma nei confronti di queste popolazioni, visto sia come problema di ordine pubblico che come opportunità di conversione religiosa. Infine, propone una riflessione sul futuro dell’integrazione rispettosa della diversità.

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