sabato, Ottobre 4 2025
Un'immagine surreale raffigurante un'enorme clessidra incrinata sospesa in aria, con sabbia che si trasforma in libri e idee, sullo sfondo una mappa astratta dell'Europa composta da catene spezzate e ingranaggi intrecciati, simbolo del dissenso e della libertà.

L’Europa nel pensiero degli intellettuali cechi del dissenso

Benedetto Coccia

L’articolo esplora il pensiero degli intellettuali cechi del dissenso, focalizzandosi su Václav Havel e Jan Patočka. Nonostante l’adesione della Cecoslovacchia all’Atto finale di Helsinki nel 1975, il regime di Gustáv Husák continuò a sopprimere le libertà fondamentali. Da questa repressione nacque Charta 77, un movimento che raccolse riflessioni sulla difesa dei diritti umani. Havel e Patočka criticarono la persistenza della sovranità nazionale e sottolinearono la necessità di un’Europa unita basata su valori autentici e universali.

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Un'immagine surreale che rappresenta l'integrazione europea, con una mappa frammentata d'Europa simile a un puzzle che si ricompone. A sinistra, una cortina di ferro torreggiante simboleggia l'oppressione, mentre a destra raggi di luce, mani intrecciate, rami d'ulivo e libri simboleggiano i diritti umani e la libertà.

L’integrazione europea letta dal dissenso cecoslovacco

Benedetto Coccia

Il saggio esamina l’Europa non solo come entità geografica, ma come concetto culturale e storico. Analizza come le condizioni geopolitiche del 1957 abbiano influenzato la nascita dell’Unione Europea, inizialmente limitata all’Occidente a causa della “cortina di ferro”. Attraverso il punto di vista del dissenso cecoslovacco, in particolare l’esperienza di Charta 77 e la figura di Jan Patočka, si esplora la percezione dell’integrazione europea oltre il muro di Berlino e come le violazioni dei diritti umani abbiano stimolato una riflessione sull’identità europea.

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