Sergio Mattarella
Tre spunti per prevenire il bullismo
Nonostante gli sforzi per combattere il bullismo, come incontri e campagne nelle scuole, il fenomeno persiste e si evolve in nuove forme come il cyberbullismo, il body shaming e il revenge porn. La violenza scolastica non è limitata solo ai giovani tra loro, ma si estende anche agli atti di aggressività degli studenti e dei genitori nei confronti degli insegnanti. Una riflessione profonda su questo problema deve partire da tre assunti: bulli e vittime sono entrambi coinvolti in una logica di violenza, il bullismo è spesso il culmine di un processo che inizia molto prima, e la violenza deriva da una mancanza di rispetto verso l’altro. È fondamentale intervenire già nei primi anni di scuola e riconoscere l’importanza del ruolo della famiglia nell’insegnamento del rispetto e delle giuste relazioni.
La lotta contro il bullismo
Il Presidente Sergio Mattarella invita i giovani a opporsi al bullismo e all’arroganza, sottolineando che il bullismo è segno di debolezza e paura. Il fenomeno della violenza tra studenti e verso i docenti è in aumento, causando gravi conseguenze tra cui il suicidio giovanile. Nonostante le iniziative di sensibilizzazione, il problema persiste, spingendo l’opinione pubblica a interrogarsi sulle sue cause profonde.
La dimensione culturale del bullismo
L’articolo riflette sull’importanza di affrontare il bullismo e il cyberbullismo, fenomeni che colpiscono i giovani soprattutto nell’ambiente scolastico. L’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno scolastico del 2016, sottolinea la necessità di una collaborazione tra scuola, famiglia, forze dell’ordine, magistratura, media e mondo dello spettacolo per combattere e prevenire questi comportamenti dannosi. Il Presidente richiama l’importanza di una campagna educativa e di un esempio positivo da parte degli adulti, evidenziando la necessità di un “patto educativo” per promuovere il rispetto e prevenire la violenza.