venerdì, Dicembre 12 2025
Illustrazione in stile fumetto della dissoluzione jugoslava, con una madre rifugiata che porta un bambino tra le rovine, simbolo delle violazioni dei diritti umani durante la guerra.

La dissoluzione jugoslava e i diritti umani

Benedetto Coccia

L’articolo analizza le conseguenze della dissoluzione jugoslava del 1991 sui diritti umani, mettendo in luce le gravi violazioni subite durante e dopo il conflitto. Vengono evidenziate le difficoltà nella riconciliazione, il ruolo della comunità internazionale e le aspirazioni dei nuovi Stati ad entrare nell’Unione Europea. L’analisi mostra come, nonostante la codificazione dei diritti umani a livello internazionale, questi vengano ancora oggi ignorati e calpestati, generando ferite profonde e lasciando aperte molte questioni irrisolte.

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Famiglia di rifugiati in un villaggio balcanico distrutto durante la dissoluzione jugoslava, anni '90, con sfondo montuoso e riferimenti all'Italia.

Tornando sulla dissoluzione jugoslava

Benedetto Coccia

La dissoluzione della ex-Jugoslavia, avvenuta nei primi anni ’90, ha provocato una profonda crisi umanitaria, con violazioni dei diritti umani e difficoltà nella costruzione di stabili assetti istituzionali, in particolare in Bosnia-Erzegovina e in Kosovo. Parallelamente, i flussi migratori interni ed esterni e la “Rotta balcanica” hanno segnato l’evoluzione economica, sociale e politica dell’area, evidenziando la necessità di una riflessione sul futuro della regione.

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Illustrazione in stile fumetto della dissoluzione della Jugoslavia negli anni '90 con simboli di divisione, distruzione e un riferimento all'Unione Europea.

La dissoluzione della Jugoslavia oltre trent’anni dopo: le questioni ancora aperte.

Benedetto Coccia

L’articolo analizza il processo di disgregazione della Federazione jugoslava a partire dal conflitto in Slovenia e Croazia del 1991, evidenziando le gravi violazioni dei diritti umani e la profonda crisi umanitaria che ne è derivata. Inoltre, esamina il ruolo dell’Unione europea nella ricostruzione dei legami politici e culturali nell’area, ponendo l’accento sugli sforzi di integrazione delle nuove repubbliche e sulle sfide ancora aperte, in particolare per Paesi come la Serbia, tuttora in attesa di una piena adesione.

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Romani in una baraccopoli ai margini di Roma, con una luce di speranza che evidenzia integrazione ed educazione, sullo sfondo elementi urbani italiani.

Il tentativo di integrazione degli zingari a Roma in epoca contemporanea

Benedetto Coccia

Nel secondo dopoguerra gli zingari a Roma vivono una condizione di profonda emarginazione, sia abitativa che amministrativa, subendo il rifiuto dell’iscrizione anagrafica e l’esclusione dai servizi sanitari, dall’alloggio e dal lavoro. Contemporaneamente in Europa si diffonde una nuova consapevolezza dei diritti della persona e delle minoranze. Questo clima porta alla nascita dell’Opera Nomadi, che si occupa di tutela dei diritti degli zingari, e a riflessioni sull’istruzione, l’educazione sanitaria e l’integrazione nel tessuto sociale delle popolazioni nomadi. Tuttavia, resistono ostacoli burocratici, diffidenza nelle scuole e la percezione degli zingari come problema di ordine pubblico.

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Un'immagine surreale raffigurante un'enorme clessidra incrinata sospesa in aria, con sabbia che si trasforma in libri e idee, sullo sfondo una mappa astratta dell'Europa composta da catene spezzate e ingranaggi intrecciati, simbolo del dissenso e della libertà.

L’Europa nel pensiero degli intellettuali cechi del dissenso

Benedetto Coccia

L’articolo esplora il pensiero degli intellettuali cechi del dissenso, focalizzandosi su Václav Havel e Jan Patočka. Nonostante l’adesione della Cecoslovacchia all’Atto finale di Helsinki nel 1975, il regime di Gustáv Husák continuò a sopprimere le libertà fondamentali. Da questa repressione nacque Charta 77, un movimento che raccolse riflessioni sulla difesa dei diritti umani. Havel e Patočka criticarono la persistenza della sovranità nazionale e sottolinearono la necessità di un’Europa unita basata su valori autentici e universali.

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Un'immagine surreale che rappresenta l'integrazione europea, con una mappa frammentata d'Europa simile a un puzzle che si ricompone. A sinistra, una cortina di ferro torreggiante simboleggia l'oppressione, mentre a destra raggi di luce, mani intrecciate, rami d'ulivo e libri simboleggiano i diritti umani e la libertà.

L’integrazione europea letta dal dissenso cecoslovacco

Benedetto Coccia

Il saggio esamina l’Europa non solo come entità geografica, ma come concetto culturale e storico. Analizza come le condizioni geopolitiche del 1957 abbiano influenzato la nascita dell’Unione Europea, inizialmente limitata all’Occidente a causa della “cortina di ferro”. Attraverso il punto di vista del dissenso cecoslovacco, in particolare l’esperienza di Charta 77 e la figura di Jan Patočka, si esplora la percezione dell’integrazione europea oltre il muro di Berlino e come le violazioni dei diritti umani abbiano stimolato una riflessione sull’identità europea.

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