venerdì, Marzo 29 2024

Quella mattina di fine giugno, il sole sorgeva timido, tingendo il cielo di sfumature calde che facevano presagire una giornata radiosa. Indossavo il mio cappello preferito e la maglietta leggera, pronto per affrontare l’avventura che avevo programmato da giorni. Il DJI Mavic Mini 2, il mio fedele compagno di volo, giaceva con cura nella sua custodia, pronto a solcare i cieli di Rieti e catturare immagini indimenticabili.

La mia destinazione era lo zuccherificio di Rieti, un luogo che avevo sentito tanto parlare ma mai visto da un’angolazione così unica. Avevo programmato ogni dettaglio del mio volo, calibrato le impostazioni della fotocamera per ottenere la massima nitidezza e dettaglio. Con uno sguardo al cielo, ho fatto decollare il mio Mavic Mini 2, sentendo la gioia di vedere il paesaggio sottostante aprirsi davanti a me.

Mentre il drone si librava nell’aria, ho immediatamente catturato l’essenza dello zuccherificio di Rieti. Circondato da una cintura di alberi maestosi, l’imponente struttura si stagliava come un’opera d’arte industriale. Ho regolato il mio obiettivo a 28 mm per ottenere una veduta ampia, permettendo agli spettatori di immergersi nella magnificenza di quella scena.

Il diaframma fissato a f/2.8 ha garantito che ogni dettaglio, dalla tessitura delle foglie degli alberi alla complessità delle strutture dello zuccherificio, emergesse con chiarezza. Volevo catturare l’atmosfera vibrante di quella giornata, quindi ho scelto un tempo di esposizione di 1/400 sec, con la speranza di congelare ogni istante e far risplendere la luce del mattino.

Mentre il drone planava sopra gli alberi, ho osservato la sinfonia di colori che si dipanava davanti ai miei occhi. Il verde intenso delle foglie degli alberi faceva da cornice al grigio industriale dello zuccherificio, creando un contrasto affascinante. Ho fatto scorrere il mio sguardo su ogni dettaglio, catturando la bellezza che emergeva dalla combinazione di natura e ingegneria umana.

Il suono leggero delle pale del drone mi faceva compagnia mentre continuavo a catturare immagini mozzafiato. La struttura dello zuccherificio, con le sue linee geometriche e la simmetria impeccabile, si rivelava sotto una nuova luce. Sentivo la responsabilità di immortalare quel momento unico, di condividere con il mondo la magnificenza di un luogo che spesso passava inosservato.

Il mio sguardo si perse nei dettagli: i tubi che serpeggiavano lungo la struttura, i depositi di materie prime e il fumo sottile che si alzava da uno degli impianti. Era come se fossi sospeso tra due mondi, tra la natura rigogliosa e la maestosità dell’industria umana.

Dopo un volo avvincente, ho portato il mio Mavic Mini 2 a terra con cura. Guardando le immagini catturate sullo schermo del mio controller, ho sorriso soddisfatto. Avevo trasformato uno zuccherificio comune in un’opera d’arte visiva, raccontando la storia di un luogo attraverso gli occhi di chi lo vede da un punto di vista privilegiato.

Riposizionando il cappello sulla testa e sistemando il drone nella sua custodia, ho lasciato lo zuccherificio di Rieti con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza straordinaria. Avevo visto la bellezza nascosta in un luogo apparentemente ordinario e catturato quella bellezza per condividerla con il mondo, confermando ancora una volta il potere della fotografia aerea nel trasformare la prospettiva e rivelare la magia che si cela dietro ogni angolo della nostra terra.

 

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