sabato, Ottobre 4 2025

La guerra che ha portato nel 1991 alla dissoluzione della ex-Jugoslavia ha provocato la distruzione materiale e morale di un intero popolo causando una crisi umanitaria alla quale l’opinione pubblica di tutta Europa, in quegli anni entusiasticamente impegnata a stabilire i “pilastri” della nascente Unione europea, ha assistito sgomenta e impotente.

La guerra, infatti, è stata caratterizzata da fasi particolarmente cruente e da palesi violazioni dei diritti umani fondamentali, da quello alla vita e alla dignità della persona, alla sicurezza, oltre a quelli sociali, culturali e religiosi, come solo una “guerra civile” e fratricida può causare.

Tra le tante conseguenze, umanitarie e sociali, oltre che geopolitiche, che quel conflitto ha causato, vorremmo soffermarci, in particolare, sull’evoluzione della situazione in due aree particolarmente critiche della ex-Jugoslavia: la Bosnia – Erzegovina e il Kosovo. Nel primo caso, infatti, si è tentato di creare il contesto istituzionale per la convivenza delle diverse etnie, creando, però, un’architettura istituzionale che a tutt’oggi mostra molti limiti e problemi da risolvere. Nel caso del Kosovo, l’indipendenza del piccolo Stato balcanico ha permesso un autonomo sviluppo politico, senza però che ciò abbia coinciso con un pieno riconoscimento sul piano internazionale né con lo sviluppo di istituzioni democratiche stabili.

Un altro elemento da prendere in considerazione per consentire una lettura il più possibile aderente alla realtà dello spazio ex-jugoslavo, sono i fenomeni migratori che lo hanno caratterizzato negli ultimi tre decenni. Tale analisi offre un’utile chiave interpretativa per comprendere, tra continuità e elementi di novità, le trasformazioni economiche, politiche e sociali che hanno interessato l’area.

Da un lato, all’indomani del conflitto i Balcani sono rimasti un’area di forte emigrazione da parte dei giovani, i quali hanno “votato con i piedi” di fronte ai limitati passi avanti fatti registrare in materia di sviluppo, democratizzazione e riconciliazione. Dall’altro, i recenti flussi di richiedenti asilo e migranti economici lungo la Rotta balcanica e gli allarmanti dati sulla fertilità e calo demografico interno, impongono una riflessione sul presente e soprattutto sul futuro di questa società.

Previous

UN RIFUGIO NEI RICORDI

Next

Passione in Campo: L'Importanza Vitale dello Sport a Tutte le Età

Lascia un commento

Check Also