domenica, Aprile 28 2024

Se pubblica sui social una immagine raffigurante un mazzo di fiori con la laconica didascalia “buona giornata” è un boomer, se condisce i messaggi con una infinità di emoticon, che peraltro neanche sa cosa esattamente raffigurino a causa della inevitabile presbiopia che lo affligge, è un boomer…

Ma cosa vuol dire esattamente boomer? Ci viene in soccorso l’Accademia della Crusca:

“Appellativo ironico e spregiativo, attribuito a persona che mostri atteggiamenti o modi di pensare ritenuti ormai superati dalle nuove generazioni, per estensione a partire dal significato proprio che indica una persona nata negli anni del cosiddetto “baby boom”, e cioè nel periodo di forte incremento demografico che ha interessato diversi paesi occidentali al termine del secondo conflitto mondiale, tra il 1946 e il 1964”.

Dunque stiamo parlando della generazione che, tra la fine degli anni ’60 e gli anni ‘70 dello scorso secolo è stata protagonista della vittoriosa lotta per l’emancipazione sociale che, illuminata dal radioso sol dell’avvenire, ha dato vita alla contestazione che ha sovvertito l’ordine costituito, che ha contestato tutto il contestabile…il sistema economico, politico, sociale, la famiglia piccolo borghese, la Chiesa, la scuola, l’università, insomma l’intera struttura sociale. Lotta dura, perché, si sa, la cultura piccolo borghese è dura a morire, ma lotta vittoriosa che ha, finalmente, creato la nuova società!

E dopo questa lotta vittoriosa che ha condotto, come promesso, “la fantasia al potere”, eccoli ora, i boomer, catalogati ed archiviati in una categoria neanche degna di contestazione. Sì perché l’affermazione “si vede che sei un boomer” non consente repliche, non da diritto ad esporre il proprio pensiero, è un pensiero boomer e basta; un po’ come quando al pranzo di Natale prende la parola lo zio scemo (in ogni famiglia ce n’è uno), che fai, lo contesti?

Sicché la nuova società, frutto di quella gloriosa contestazione, non è neanche degna di essere a sua volta contestata e messa in discussione dalle nuove generazioni, va semplicemente archiviata perché inevitabilmente superata. Nessun diritto di replica, nessun tentativo di ingaggio di un qualche nuovo conflitto sociale con le nuove generazioni, niente, solo l’oblio..

Poveri boomer, per loro neanche l’onore delle armi.

 

Benedetto Coccia

 

 

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