lunedì, Aprile 29 2024

L’atteggiamento ostile della popolazione locale, emblematicamente rappresentato dai famigerati cartelli “Non si affitta ai meridionali”, complicava ulteriormente i processi di interazione e scambio, rendendo il percorso di inserimento estremamente lento e faticoso.

Le ricerche di quegli anni sottolineano come i rapporti tra le società d’arrivo e gli immigrati interni (soprattutto se di origine meridionale) fossero largamente (e reciprocamente) basati su visioni pregiudiziali e stereotipate, che alimentavano il conflitto e la reciproca incomprensione. Così i meridionali erano giudicati falsi, faciloni,  sporchi, violenti e pigri, e per essere accettati dovevano prima “demeridionalizzarsi”; di riflesso, i settentrionali venivano etichettati come freddi, falsi e calcolatori.

La reciproca diffidenza e le difficoltà di comunicazione erano tali da sfociare anche in situazioni apparentemente paradossali. Così, per esempio, quando le autorità (perlopiù tardivamente) tentavano di sgomberare agglomerati di abitazioni di fortuna, sovraffollate e malsane, per provvedere a una più idonea sistemazione degli immigrati, uno degli ostacoli maggiori che si trovavano a fronteggiare era la resistenza degli stessi inquilini, che in quelle abitazioni avevano ricreato l’ambiente familiare dei paesi d’origine e trovato un rifugio dai giudizi e dai pregiudizi della popolazione locale.

D’altra parte, le stesse amministrazioni comunali, impreparate a gestire la situazione e in qualche modo giustificate dalla legislazione vigente a non farsi carico delle esigenze della popolazione immigrata, hanno a lungo continuato a distinguere tra i problemi della popolazione autoctona e quelli degli immigrati, a tutto discapito dei secondi.

A causa del disorientamento delle autorità locali dovuto all’ assenza di strategie di intervento organiche e adeguate alle problematiche in campo, il percorso di inserimento dei migranti interni procedeva tortuoso, in modo del tutto spontaneo.

Un ruolo rilevante nel promuovere l’integrazione lo hanno giocato i luoghi di incontro e le strutture di socializzazione. Tra queste ricordiamo le scuole, i patronati, i sindacati, le Associazioni cattoliche: l’istruzione di massa ha ridotto gradualmente le distanze linguistiche e culturali, promuovendo anche la mobilità sociale, mentre associazioni di categoria e sindacati hanno rappresentato importanti luoghi di conoscenza reciproca e di coesione in difesa di diritti comuni (Cfr. E. Pugliese, L’Italia tra migrazioni internazionali e migrazioni interne, Il Mulino, Bologna, 2002).

Rispetto ai migranti diretti all’estero, inoltre, l’integrazione nelle grandi città del Centro-Nord è stata facilitata dal particolare bagaglio di aspettative posto alla base della scelta migratoria. Secondo gli studi dell’epoca, nel caso delle migrazioni interne in modo ben più accentuato che per gli spostamenti internazionali, le ragioni di natura prettamente economica erano affiancate da sentite motivazioni di carattere socio-culturale, quali l’attrazione per la vita urbana, il desiderio di sfuggire al controllo sociale, alla sudditanza clientelare o di disporre di servizi migliori. Tali aspirazioni, frutto del contatto continuo, per quanto indiretto, con le società industriali del Centro-Nord, potevano indurre i migranti a una sorta di aprioristica accettazione degli stili di vita caratteristici delle società d’arrivo, facilitandone l’integrazione, secondo le note dinamiche della “socializzazione anticipatoria”. ( Cfr. F. Alberoni, G. Baglioni, L’integrazione dell’immigrato nella società industriale, Il Mulino, Bologna, 1965).

 

Si tratta, in ogni caso, di un processo complesso, tutt’altro che lineare o privo di contraddizioni, e si pensi in primo luogo allo scarto tra quanto elaborato dai migranti a livello del proprio immaginario e la realtà poi sperimentata nel contesto d’immigrazione.

Previous

Oltre l'Orizzonte: Luce sull'Infinito

Next

La Gallina che ha Fatto il Nido nei Ricordi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Check Also