martedì, Aprile 30 2024

Estate 2021 poche alternative e una gran voglia di viaggiare. Allora che si fa? Ci si inventano delle gite e quella che sto per raccontare ha un sapore un po’ particolare, no ci credi? Senti qua!

Uno dei sogni di mia moglie – non lo avevo capito mai fino in fondo – è quello di andare in Provenza ad ammirare le piantagioni di Lavanda. In realtà credo si tratti di un sogno riemerso abbastanza di recente, con il film “Come un gatto in tangenziale”, splendido spaccato su un mondo diviso tra importanza dell’integrazione e difficoltà di confrontarsi con chi è diverso da sé. Peraltro è di questi giorni l’annuncio del sequel, sempre con Antonio Albanese e Paola Cortellesi. In questo film la moglie del protagonista si occupa appunto di coltivare la lavanda in Provenza, e credo che Claudia sia rimasta molto affascinata da quelle immagini.

Ebbene tutto questo lo avevo dimenticato – o sottovalutato – quando ho notato che si stava impegnando parecchio per trovare una piantagione di lavanda che fosse vicina e visitabile. Un bel posto da visitare per lei e un’ottima occasione per me di fare qualche bella foto!

Ebbene l’aveva trovata e siamo andati a visitarla il 30 giugno a Viterbo, Eravamo lì per il richiamo del vaccino contro il COVID-19 e dopo l’iniezione siamo andati a visitare un agriturismo, molto bello, ma purtroppo occupato da una fotografa che lo aveva prenotato per tutta la serata, guarda un po’, proprio nella GOLDEN HOUR, che vezzo!

Bene, ragguagliati sull’imminenza della raccolta della Lavanda, decidiamo di ritornare sul posto la domenica successiva, per l’ora dorata. Il quattro di Luglio quindi, verso le 17 partiamo da Roma alla volta di Viterbo.

Arrivati sul posto una brutta sorpresa (Claudia dice che me lo aveva detto ma io non me ne ricordo …): per accedere al campo è necessario pagare 5€ a persona. Ora, io scatto per piacere e quei venti euro, infatti eravamo in quattro, chiesti come biglietto di ingresso a un campo di lavanda, mi pesavano un po’. Ignoravo che chiedessero una pigione e la sorpresa mi ha fatto irrigidire. Bene. Claudia – da gran donna che è – aveva già pronta l’alternativa. Un po’ più lontana ma raggiungibile in tempo e davvero sorprendentemente bella.

Il posto si chiama “La lavanda della Tuscia“. Si tratta di una bellissima azienda agricola con un’enorme appezzamento di terreno, assolutamente ben curato e coltivato, peraltro con una particolare attenzione all’estetica del posto.

I campi di lavanda sono due, e pure bene esposti. Fotograficamente intendo, che di coltura della lavanda non ci capisco un gran che!

Ovviamente all’arrivo chiediamo il permesso di accedere e due giovani particolarmente gentili ci accolgono e ci danno la loro disponibilità. Con Gabriele abbiamo scelto il campo più in alto, un pochino più grande e forse meno affollato.

Proprio a causa del gran numero di visitatori, che rischiavano di entrare nell’inquadratura ho deciso di scattare con l’85mm. Il medio tele infatti ha tre caratteristiche che lo rendevano perfetto in quella situazione: apre fino a 1.4mm, il che consente di ottenere uno sfocato da paura e quindi guidare l’attenzione dell’osservatore sul punto a fuoco, in genere l’occhio del modello, nascondendo eventuali elementi indesiderati che si dovessero trovare sullo sfondo; essendo un tele ha un’ampiezza di campo piuttosto ridotta e quindi è più facile evitare di inquadrare le persone che stanno in corrispondenza del soggetto e – ultima caratteristica – è l’ottica che molti fotografi considerano ideale per il ritratto infatti non esaspera la prospettiva e non distorce sui bordi. Questo consente di comporre in libertà senza badare troppo alla posizione del soggetto principale che con un grandangolo andrebbe necessariamente collocato al centro per evitare sgradevoli deformazioni.

Bene, insomma eravamo nel posto perfetto all’ora perfetta. Il sole stava calando dietro il bosco al margine del campo e non avevamo luci eccessivamente forti che esagerassero il contrasto o rendessero difficile l’esposizione.

Ovviamente – avendo ben due modelle – Claudia e Gaia Maria – con Gabriele ci alterniamo a scattare un po’ all’una e un po’ all’altra.

Questa è la foto dello shooting di cui sono più soddisfatto, una splendida Gaia Maria, fiore tra i fiori, che con la sua manina, curata e con le unghie corte, testimonia tutta la sua gioventù.

Per me uno scatto memorabile, ricordo di una giornata indimenticabile!

Dettagli dello scatto:

  • Camera: Canon EOS R6
  • Impostazioni: 1/640 sec a f/1.4 ISO 160
  • Obiettivo: Canon EF 85mm f/1.4L IS USM
  • Data di scatto: 4 luglio 2021 ore 19.56
  • Foto di Gian Luca Pallai
Previous

Kytesurfing a punta Pizzo

Next

Il primo Editoriale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Check Also