domenica, Aprile 28 2024

Quel giorno avrei potuto solo immaginare la straordinaria esperienza che mi attendeva. Era il 18 aprile del 2022, e San Pietro era intriso di un’atmosfera elettrica. Avevo appena compiuto 18 anni e il destino aveva in serbo per me un’opportunità unica: immortalare il cantante Blanco durante l’incontro del Papa con gli adolescenti italiani.

Con la mia Canon EOS-1DX al collo e il cuore che batteva all’unisono con l’emozione che permeava l’aria, mi ero posizionato strategicamente per catturare il momento clou. Blanco, il talentuoso cantante che aveva conquistato giovani e adulti, stava per esibirsi di fronte a una folla di adolescenti ansiosi. 

Il mio obiettivo, un possente 280 mm, era la chiave per portare a casa uno scatto che trasmettesse l’intensità e l’energia del momento. Ho fissato il diaframma a f/4 per ottenere la giusta profondità di campo, consentendo a Blanco di emergere nitidamente dal contesto, mentre la maestosità di San Pietro si sfumava elegantemente sullo sfondo.

L’orologio scandiva il tempo inesorabile, e il cuore batteva sempre più forte man mano che l’attesa cresceva. Poi, improvvisamente, le luci si abbassarono, e un silenzio palpabile avvolse la piazza. Blanco fece il suo ingresso, irradiando carisma e fiducia. Alzò il microfono, sorrise, e il concerto prese vita.

Il momento che seguì sfidò ogni aspettativa. Il mio sguardo attraverso l’obiettivo era il ponte tra il palco e la folla entusiasta. Le note della sua musica risuonavano nell’aria e il mio dito scattava, catturando istanti che avrebbero raccontato la storia di quell’incontro epico. Il tempo sembrava rallentare mentre il cantante si immerse nelle melodie, trasmettendo emozioni che si diffondevano tra la gente come un incantesimo.

Il mio obiettivo diventava un’estensione della mia anima, cercando di immortalare ogni sfumatura del suo talento, ogni emozione dipinta sul volto del pubblico. Con il diaframma attentamente calibrato, riuscivo a far emergere la potenza della sua performance, con sfondi sfocati che amplificavano la sua presenza magnetica.

Il tempo di esposizione, impostato a 1/400 sec, fu la chiave per bloccare quegli istanti fugaci senza compromettere la nitidezza. Ogni battito del cuore, ogni movimento sul palco, diventava un frammento congelato del tempo, una testimonianza tangibile di un momento unico.

Quando l’ultimo accordo risuonò e l’ultimo applauso si placò, sapevo di aver catturato qualcosa di straordinario. Guardai lo schermo della mia Canon, e lì, in quell’immagine, c’era l’essenza di quell’incontro epocale. Blanco, il suo pubblico e il maestoso sfondo di San Pietro si fondevano in un ritratto che raccontava una storia di connessione, di musica e di condivisione.

Mentre lasciavo San Pietro, con la folla ancora in delirio dietro di me, ho realizzato che non era solo Blanco a fare la differenza in quella foto, ma anche il contesto, l’occasione e il mio ruolo di giovane fotografo appena maggiorenne. Avevo catturato il cuore pulsante di un momento indimenticabile, regalando al mondo un’istantanea intrisa di passione e bellezza, immortalata attraverso gli occhi di un adolescente appassionato.

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