Abbiamo detto come l’inadeguatezza complessiva della classe dirigente appare sempre più come il problema del nostro Paese e che gli “imputabili” di questa crisi delle élite non vadano trovati nominalmente, seppure fosse possibile, ma dentro una visione più ampia dove ciò che conta è trovare la rete o il flusso di interessi che spingono verso questa deriva che potremmo definire “deresponsabilizzante”.
Da queste considerazioni previe emergeva l’urgenza di svolgere una riflessione sui luoghi dove avvenivano e avvengono la formazione e la selezione delle classi dirigenti, ovvero le vecchie sedi di partito ma anche le “popolari” primarie, i pensatoi (i cosiddetti think-tank), le lobbies e, perché no, la rete. Viene in nostro aiuto per comprendere, leggere e in qualche modo spiegare questi nuovi luoghi della formazione e selezione della classe dirigente il neologismo “nonluogo” coniato dall’antropologo Marc Augé. Una nuova categoria, questa, che si è subito imposta nel dibattito sociologico, estetico, architettonico-urbanistico e delle scienze sociali in genere ma meno nel contesto storico e politologico. E dunque utilizzeremo il concetto di “nonluogo” per tentare di cogliere una categoria politica elaborata nei primi del Novecento come l’elite e un fattore che ormai la influenza inevitabilmente come la globalizzazione.
Le trasformazioni subite dal partito politico, nel corso della sua storia novecentesca, hanno mutato una delle sue funzioni fondamentali ossia quella di selezionare il ceto politico. Questo mutamento è avvenuto seguendo due direzioni: una dall’alto e una (solo apparentemente) dal basso. Nella prima rientra il diffondersi del ruolo dei think-tank, i cosiddetti pensatoi, sempre più indipendenti dai partiti politici e in grado di condizionare l’azione di questi ultimi e dei governi attraverso azioni di persuasione e lobbying. Dall’altro c’è il metodo della selezione iperdemocratica, ossia delle primarie, che, in nome del primato dell’elettore, annulla l’autonomia politica dei partiti eliminando quella loro funzione essenziale di selezione dei propri gruppi dirigenti.