venerdì, Ottobre 3 2025

Nel corso del 2020 hanno lavorato in Veneto 72.485 cittadini nati in Romania, mentre 2.381 risultavano percettori di una pensione.

La maggioranza assoluta è composta da lavoratori dipendenti (67.504), tuttavia il Veneto si contraddistingue per la cospicuità dei lavoratori autonomi romeni (4.427, pari al 6,1% del totale).

Tra i lavoratori dipendenti, quasi i due terzi sono operai (44.301, attivi soprattutto nell’edilizia, ma non solo), uno su sette è lavoratore domestico (10.107) e uno su dieci lavoratore agricolo (7.590).

Se il lavoro autonomo si conferma particolarmente stabile (si è lavorato per il 96,9% dell’anno), a livello di lavoro dipendente si scende all’80,8% (pertanto con una durata media del lavoro pari a circa 10 mesi) e a livello di settore agricolo al 44,6%. Come avviene anche nel resto della Penisola, l’agricoltura veneta, condizionata dai ritmi stagionali di raccolta dei prodotti, registra un considerevole turn-over della forza lavoro romena, evidenziato da una media lavorativa inferiore a 6 mesi all’anno.

La retribuzione media annua (cioè la media dell’imponibile previdenziale) loro corrisposta è ampiamente superiore a quella media percepita dalla totalità dei lavoratori romeni in Italia (14.796 vs 12.260 euro). L’importo medio delle retribuzioni varia ovviamente a seconda della tipologia di attività svolta. Le donne percepiscono generalmente molto di meno rispetto agli uomini: per esempio, una colf romena guadagna in media 6.569 euro all’anno, mentre una badante raggiunge 8.406 euro. Un operaio romeno, invece, guadagna mediamente 17.345 euro all’anno, mentre un impiegato 18.657. Contribuisce in maniera residuale ad alzare la media generale la retribuzione media annua corrisposta a 29 quadri romeni (57.668 euro ciascuno) e a 4 dirigenti (89.198 euro ciascuno).

Dopo 30 anni di migrazioni, anche in Veneto si può constatare che i romeni alla fine abbiano ampiamente deciso di stabilirsi. Sono 2.381 nel 2020 i romeni che vivono in Veneto beneficiando di una pensione. Il loro numero cresce anno dopo anno, per una collettività che vede risalire i primi flussi di arrivi all’inizio degli anni ’90.

Tra i pensionati il gruppo principale, però, è costituito dai percettori delle pensioni assistenziali (1.001), contro 865 previdenziali e 368 indennitarie. Insomma, anche l’esperienza migratoria dei cittadini romeni in Veneto, caratterizzata da carriere lavorative intermittenti e diffusione del lavoro sommerso, si conclude con l’inevitabile ricorso a prestazioni assistenziali a sostegno del reddito per affrontare le situazioni economiche disagiate o le condizioni di invalidità di chi è costretto per limiti anagrafici o problemi di salute ad uscire dal ciclo produttivo.

L’importo medio annuo relativo al totale delle pensioni è pari a circa la metà dell’importo medio annuo fatto registrare dai lavoratori dipendenti (7.667 vs 14.796 euro).

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